Al Museo del grano e della civiltà contadina di Campofelice di Fitalia

di Salvatore Mirabile

In occasione della presentazione del mio libro di poesie “Lo Scriba”, in quel di Chiusa Sclafani, ebbi modo di conoscere l’architetto Domenico Gambino, quale relatore dell’opera presentata in quell’occasione, anche se già avevo avuto modo di conoscerlo telefonicamente. Proprio in quell’occasione, l’amico Gambino, il quale sapeva della mia fondazione a Marsala di un Museo delle tradizioni ed arti contadine, mi disse che anche lui era in possesso di molti oggetti del passato ed era sua intenzione creare un Museo nel suo paese natio, cioè Campofelice di Fitalia, in provincia di Palermo. Così, con tanto piacere lo consigliai su alcune procedure e come organizzarsi a tale scopo, invitandolo a venire a Marsala, in occasione della imminente seconda presentazione dello “Scriba” presso il Museo. Infatti, dopo poco tempo, ebbi l’onore ed il piacere di ospitarlo a Marsala per fargli conoscere il Museo Mirabile da me fondato. L’amico Domenico Gambino rimase entusiasta e naturalmente, dopo la visita, abbiamo parlato della sua idea e cioè di come meglio organizzare il museo a Campofelice di Fitalia. Ci lasciammo con la promessa da parte sua che subito si sarebbe attivato per vedere realizzata la sua idea e cioè quella di costituire un’associazione culturale avente lo scopo di salvaguardare oggetti del passato legati al mondo contadino ed in special modo tutto ciò attinente alla coltivazione del grano, considerato che il territorio di Campofelice è caratterizzato da terreni seminativi dove di continua a produrre una notevole quantità di grano. Telefonicamente ci sentivamo e, man mano l’evolversi degli eventi, finalmente un giorno mi comunicò che tutto era pronto. La mia gioia fu immensa perché un altro museo stava sorgendo proprio per testimoniare l’importanza del nostro passato contadino. Cosicché, arrivò il giorno dell’inaugurazione del “Museo del grano e della civiltà contadina siciliana” ed in quell’occasione l’architetto Gambino, presidente dell’omonima Associazione Culturale, organizzò un interessante convegno sul tema “La cultura materiale e in particolare il ciclo del grano in un Museo per la valorizzazione e la promozione del territorio di Fitalia”. Io, come coordinatore dei lavori e fondatore del Museo di Marsala, in quell’occasione portai i saluti del presidente dell’Associazione Culturale “Museo Mirabile delle tradizioni e arti contadine della Regione Siciliana”, avv. Rossella Mirabile, che per impegni precedentemente assunti non era potuta essere presente all’evento. In quell’occasione ebbi il piacere di congratularmi con l’architetto Gambino, fornendogli ulteriori notizie e raccomandazioni derivanti da una personale esperienza già quindicennale. A tal proposito preparai una memoria scritta che lessi dinanzi al folto pubblico presente all’evento. Alla fine della conferenza, ove erano stati invitati relatori di grande rilievo per le tematiche affrontate, tutti noi partecipanti ci siamo recati alla sede del Museo del Grano e della civiltà contadina siciliana. Alla visita dei locali museali, sono rimasto sbalordito sia per gli oggetti esposti sia per il modo di come venivano proposti al visitatore. Mi sono ulteriormente congratulato con l’autore e posso confermare che all’interno del museo c’è tutto un mondo che genera emozioni e fa palpitare il cuore. Oggetti legati al mondo della cerealicoltura che io, sebbene sia un conoscitore, non avevo mai visto, perché quelli esposti erano e sono prettamente legati al luogo di provenienza e cioè a Campofelice di Fitalia. Ho constatato che il Museo è soprattutto un validissimo sito culturale, strumento per comprendere la nostra contemporaneità e, altresì, permettere, attraverso l’analisi contrastiva, di apprezzare ciò che abbiamo perso e ciò che abbiamo acquisito nell’arco di neanche un secolo della nostra storia. È ubicato in un contesto ambientale che ci trasporta all’interno di una casa/museo, la quale rispetta le tematiche etno-antropologiche che si prefigge di preservare e divulgare. Un Museo come quello di Campofelice di Fitalia mai dovrà fermarsi di ricercare, preservare, conservare, esporre e comunicare. I medesimi obbiettivi ha il Museo Mirabile di Marsala, che ha avuto ed ha il compito principale di preservare, accrescere e divulgare le testimonianze materiali ed immateriali della cultura rurale oltre a conservare le tradizioni dell’antica civiltà regionale interamente considerata. Ciò deve essere lo scopo principale anche del Museo del Grano, per due ordini di ragione: – perché la conservazione e la promozione delle peculiarità locali sono il futuro per le nuove generazioni che nascono e crescono nella nostra terra; – per lasciare traccia nei visitatori della cultura locale, offrendo anche momenti di svago con l’organizzazione di eventi, mostre e manifestazioni a carattere ricreativo/culturale. Infine, voglio rivolgere un augurio al “Museo del Grano e della civiltà contadina siciliana” di Campofelice di Fitalia, all’architetto Domenico Gambino e all’intero Staff di collaboratori, affinché il Museo possa raggiungere numerosi ed importanti traguardi, divenire una grande realtà per Campofelice di Fitalia ed essere un punto di riferimento per tutto il territorio circostante.